L’ingrigimento precoce dei capelli, noto come canizie prematura, ha importanti ripercussioni psicosociali e socioeconomiche, poiché viene spesso interpretato come un segno di invecchiamento rapido e cattiva salute, con effetti negativi sull’autostima. Tuttavia, il processo di ingrigimento è complesso e coinvolge una serie di fattori genetici, biochimici e ambientali. Il colore dei capelli è determinato principalmente dalla presenza di due tipi di melanina: eumelanina (responsabile dei colori più scuri) e feomelanina (responsabile dei colori più chiari). Questi pigmenti vengono prodotti dai melanociti, cellule specializzate situate nel bulbo pilifero, che trasferiscono il pigmento nei cheratinociti, le cellule che compongono il fusto del capello. Mutazioni genetiche che influenzano la regolazione dei melanociti possono accelerare il processo di ingrigimento.
L’ingrigimento dei capelli è correlato anche alla generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), molecole altamente reattive prodotte durante il metabolismo cellulare. I ROS possono danneggiare i melanociti e compromettere la sintesi della melanina. Vari fattori come l’esposizione a radiazioni UV, inquinamento e fumo sono noti per aumentare i livelli di stress ossidativo nel cuoio capelluto, accelerando il processo di ingrigimento. Oltre ai fattori ambientali, anche le predisposizioni genetiche giocano un ruolo significativo nell’ingrigimento precoce. Inoltre, i cambiamenti ormonali, in particolare la riduzione di melatonina, possono influenzare il ciclo del capello. La melatonina è anche un antiossidante naturale che aiuta a neutralizzare i ROS e a proteggere i melanociti dallo stress ossidativo. Anche la dieta ha un impatto significativo. Una carenza di nutrienti essenziali, come la vitamina B12, il ferro, il rame e lo zinco, può influenzare negativamente la salute del follicolo pilifero.